domenica 6 marzo 2011

YOUGA





Training a una Rapina No Stress.
Abituarsi a perdere averi in una rapina costante.

Esercizi imparati osservando gesti di persone rilassate o tutorial dal web.
Nelle diverse lezioni cresceranno col contributo dei partecipanti.



lunedì 28 febbraio 2011

http://www.horstfantazzini.net/rapina_in_banca.htm

Il giovane Horst aveva sviluppato uno stile molto particolare. Le sue rapine non erano mai violente, se incontrava resistenza era lesto a lasciar perdere e andarsene via a mani vuote. Una volta, a Genova, venne messo in fuga da un cassiere che, di fronte alla rivoltella spianata, gli gridò: "Ma vedi un po’ di andartene, finché sei in tempo". Le sue erano rapine da due-trecentomila lire, in sportelli periferici. Sceglieva di evitare, sempre e comunque, ogni violenza. "Non urlavo", racconta Horst, "mi rivolgevo agli impiegati fermamente, ma con gentilezza, spesso scherzando per sdrammatizzare. Se nella banca c’era gente, aspettavo pazientemente il mio turno, facendo finta di controllare delle cifre su un foglio, finché la sala si svuotava. Allora mi avvicinavo alla cassa, poggiavo la borsa sul tavolo e, al posto di una cambiale da pagare, tiravo fuori la pistola. Tranquillamente dicevo al cassiere: "Stai calmo, dammi i soldi e non ti succederà nulla". Spesso gli altri impiegati non si accorgevano nemmeno che c’era una rapina in corso.

Horst

From Wikipedia, the free encyclopedia

Horst is a Germanic word meaning "eagle's nest" (in modern German) and "man from the forest" (in Old High German). It may refer to:

The name is of Old High German origin, meaning "man from the forest", "bosk" or "brushwood". In modern German, "Horst" is also the equivalent of English aerie, the nest of an eagle.

Quando fu seduto al tavolo con il direttore disse semplicemente: "Sono il signor Parodi delle Brigate rosse".

Non mostrò un’arma, non minacciò violenze, ma continuò: "Se lei mi dà tutti i soldi che avete in cassaforte, non succederà nulla, altrimenti…". Il direttore fu rapido. Temendo che la banca fosse circondata e che potesse esserci un massacro, consegnò tutti i soldi che aveva in cassaforte.

Prima di uscire il signor Parodi ringraziò e consigliò di non telefonare alla polizia prima di mezz’ora. Il direttore della banca eseguì meticolosamente l’ordine, e non fece nulla per mezz’ora, dopo che il signor Parodi era uscito tranquillamente dai locali della banca.

NAPOLI BANKING

Per finire voglio ricordare un episodio accaduto a Napoli negli anni Novanta, quando ormai si era diffusa la tecnologia del bancomat. Qualcuno ebbe l’idea (geniale, debbo dire) di aprire uno sportello bancomat finto. Venne affittato un piccolo negozio, e montato uno schermo, una tastiera, le scritte e tutto quello che occorre per un bancomat. Solo che dietro lo schermo non c’era una banca, ma qualcuno (non sapremo mai chi) che stava seduto su una seggiolina. Il cliente arrivava, inseriva la sua scheda bancomat nella fessura e digitava il numero. Qualcuno, seduto sulla seggiolina, prendeva nota dei numeri digitati, poi ritirava la carta e faceva apparire sullo schermo la scritta: "Siamo spiacenti di comunicarle che la sua carta ha un difetto. La preghiamo di rivolgersi domattina al suo istituto di credito per la restituzione della carta".

Il cliente si incazzava, imprecava per qualche minuto, poi si allontanava proponendosi di andare la mattina seguente a richiedere la carta sequestrata. Dopo avere ricevuto la visita di una decina di clienti, qualcuno chiudeva il bancomat, spegneva tutto, si alzava dalla sua seggiolina, usciva dal negozietto e andava difilato verso un bancomat (vero). Infilava le carte, digitava i numeri (che aveva annotato diligentemente) e ritirava il massimo della somma.

Una rapina senza violenza. Una beffa napoletana all’high tech della banca automatica.

Il 6 marzo 1934 fu per Sioux Falls, nello Stato del South Dakota, una giornata movimentata. Migliaia di persone si erano preparate per assistere alle riprese di un film che ricostruiva una rapina in banca. La polizia locale si era presentata al completo, e recitò alla perfezione. Quando i banditi arrivarono, trovarono pronta tutta la scenografia, ma non erano interessati a partecipare al film. La banda di John H. Dillinger entrò nella Security National Bank, svuotò le casse e si dileguò con un bottino di 49.000 dollari. Quando i poliziotti si accorsero che qualcosa non tornava, si misero sulle tracce dei banditi, ma l’inseguimento si interruppe bruscamente a poche miglia dalla città: qualcuno aveva cosparso la strada di chiodi. Alcuni giorni prima Homer van Meter, un membro della banda, si era presentato alla banca e ai poliziotti della città spacciandosi per un produttore cinematografico di Hollywood, e aveva invitato tutta la popolazione ad assistere alle riprese…